giovedì, maggio 31, 2012


Vi presenterò in questi giorni, ogni giorno una pagina estrapolata da un libro molto interessante scritto da Carlo Menozzi nel 1926 dal titolo "Nuove formiche delle isole Filippine e di Singapore."

PAGINA 1
INTRO


CARLO MENOZZI 
Questa nota vuole essere un complemento di quella pubblicata
1'anno scorso nel The Philippine Journal of Science*, ove ho
descritto parecchie nuove specie di formiche appartenenti alle sotto-
famiglie delle Dorylinae, Ponerinae, e Myrmicinae ; qui descrivo percio
alcune altre nuove formiche della sottofamiglia delle Formicinae (i),
aggiungendovene anche qualcuna proveniente da Singapore che,
come quelle delle Filippine, mi sono state inviate dal Prof. C. F.
Baker del Collegio di Agricoltura della Universita di Manila, e
che pubblicamente ringrazio.


Simopone Bakeri n. sp.
Operaia - - Nero picea ; zampe, apice dell'addome, clipeo, scapo
e quattro primi articoli del flagello (gli altri articoli sono all'in-
circa del colore del corpo) rossicci. Scultura fondamentale nulla
per quasi tutto il corpo, eccetto solamente i lati dei segment! del
gastro che hanno una punteggiatura, e il pigidio che ha alcune
strie ; 1'insetto e percio lucido. Pilosita biancastra, non molto lunga,
salvo nel pigidio che e del doppio piu lunga di quella del resto
del corpo, piuttosto rada e che sorge da punti ombellicati. Pube-
scenza scarsissima ovunque, meno che nei flagelli dell' antenne e
nelle zampe ove e piu abbondante.
Capo di un terzo piu lungo che largo, a lati pressoche paral-
leli, col margine occipitale leggermente incavato e cogli angoli
posteriori arrotondati benche distinti. Mandibole piuttosto strette,
liscie e lucide ; il loro margine interno molto piu breve di quello
esterno, cosi lungo come quello terminate, col margine masticato-
rio provvisto di mimerosi piccoli denti. Clipeo troncato in avanti
e non visibile guardando il capo dall'alto ; all'indietro esso si pro-
lunga in forma di cono entro le lamine frontali, e il margine an-
teriore di questa porzione del clipeo e curiosamente provvista di
un tubercoletto che porta alcune lunghe setole. Lamine frontali
assai lunghe, relativamente poco rilevate, parallele per circa i due
terzi anteriori, poi divergent! fino a toccare gli occhi. Scapo delle
antenne molto breve, sottile alia base e quasi del triplo piu grosso
all'apice. Flagello cogli articoli 1-6 cosi larghi che lunghi, gli altri
gradatamente piu grossi, ma anche piu lunghi dei precedent!. Oc-
chi tipici del genere e di forma ovale. Ocelli ben visibili.
Torace tre volte piu lungo che largo, coi lati submarginati.
II pronoto ha il margine anteriore troncato e un po' piu largo che
non posteriormente ; sutura promesonotale distinta senza traccia
invece di quella mesoepinotale. Faccia basale dell'epinoto alquanto
ristretta all'indietro e unita, a mezzo di uno spigolo ottuso, alia
discendente ; questa e molto breve e obliqua rispetto al piano di
quella.
Peziolo trapezoidale di un quarto piu lungo che largo, e.al-
colato nella sua massima larghezza ; il margine anteriore e tron-
cato e nettamente marginato, quello posteriore arrotondato ; visto
di profilo risulta convesso dall 'avanti all'indietro per un tratto che
si puo eguagliare ai tre terzi della sua lunghezza, 1'altro terzo di-
scende in una curva obliqua sino al livello dell'articolazione del
postpeziolo ; questi e subquadrato e coi lati arrotondati ; visto di
profilo offre le medesime caratteristiche del peziolo, solo che la
convessita e dall'indietro all'avanti, e la curva discendente e ante-
riore.
Gastro con quattro uriti; il prime assai piu lungo del seguente,
anteriormente cosi largo che il postpeziolo da cui e separate da
una forte strozzatura ; pigidio con qualche rara spina ai lati. Un-
ghie dentate.
Lunghezza mm. 6,2.
Singapore.
E la prima specie del genere Simopone che si conosce per la
regione Indo-malese.
CONTINUA...

mercoledì, maggio 30, 2012


Le principali specie dell’ambiente antropico 


Alcune specie di formiche ben note per l’ambiente antropico e le industrie alimentari 
sono le seguenti: 
Linepithema humile (formica argentina) – Specie originaria del Sud-America, 
costituisce alle nostre latitudini formicai riuniti (in inverno) o dispersi. In luoghi 
riscaldati è attiva anche tutto l’anno. Onnivora, sfrutta qualsiasi substrato alimentare 
(anche carni) ma è avida di prodotti zuccherini.
È invasiva e aggressiva, anche su 
animali domestici. I nidi possono trovarsi negli interni o all’esterno. Lunghezza 
dell’operaia: 2,1-2,6 mm. 
Monomorium pharaonis (formica faraone) – Specie di origine asiatica, ha abitudini 
notturne e nidifica anche in anfratti di pochi centimetri (crepe nelle pareti, legno…), 
costituendo colonie modeste. È onnivora e aggressiva. L’operaia è lunga 1,9-2,4 mm. 
Tetramorium caespitum (formica dei pavimenti) - Notturna, onnivora, aggressiva, 
preda anche altri artropodi. Nidifica sotto pietre, lastre di marciapiedi, pavimenti. 
L’operaia è lunga 3 mm circa (figg. 2, 3). 
Pheidole pallidula (formica testagrossa) - Presenta operaie di due tipi: con testa 
grande e con testa piccola. L’operaia è lunga 1,6-2,6 mm.
Paratrechina longicornis (formica pazza) – Specie di origine tropicale; più rara.
Preferisce sostanze grasse e di origine animale, ma è attratta anche da sostanze
ricche di carboidrati (pane, zucchero). L’operaia è lunga 2,5-3 mm.
Si può citare inoltre il diffuso genere Lasius, ricco di specie e talora nidificante nei
muri, e il genere Camponotus, comprendente grosse formiche del legno, di colore
scuro.


Operaia del genere Tetramorium vista dal dorso (A) e frontalmente (B),terza foto particolare della testa (foto al microscopio elettronico a scansione)

I nidi 

I nidi delle formiche (formicai) spesso sono ubicati negli strati superficiali del terreno, 
talvolta si trovano sotto lastre di pavimentazione di cortili o marciapiedi, non di rado 
sono scavati anche in tronchi di piante vive o morte o in legno messo in opera (pali, 
travature, telai di porte e finestre in legno tenero,
umido o già attaccato da altri 
insetti - in ogni caso le formiche non si nutrono mai di legno); talora sono ubicati 
negli anfratti di muri in pietra o in materiale laterizio, o in intercapedini coibentate 
con materiali nei quali le formiche agevolmente scavano celle e gallerie.

I formicai 

Possono avere anche più di un ingresso e si presentano come labirinti più o meno 
complessi di gallerie e camere destinate alle varie attività della colonia: 
ovideposizione, “nursery” per le larve da accudire, spazi per la fase pupale, locali per 
l’immagazzinamento di provviste di cibo, o per la sosta all’interno del nido delle 
operaie stesse nei periodi di inattività, ecc.

Morfologia e riconoscimento 


Le potenziali future regine (femmine fertili) sono  provviste generalmente di ali 
(almeno fino al volo nuziale, perché dopo la fecondazione, accingendosi a un regime 
di vita relegato in un nido e dedito alla ovideposizione, perdono le ali che sarebbero 
da allora in poi un inutile ingombro). Anche i maschi adulti sono alati
Le operaie e gli eventuali soldati sono costantemente privi di ali. Operaie e soldati 
all’interno di una stessa specie possono presentare tra di loro ulteriori differenziazioni 
morfologiche (dimensionali).
Generalmente le femmine fertili e i maschi sfarfallano annualmente nei nidi in modo 
sincrono ed escono dai nidi, compiendo sciamature nel corso delle quali, in volo, 
hanno luogo anche gli accoppiamenti. Maschi e femmine fertili sono comunemente 
chiamati “formiche alate”.  
Le formiche che con maggior frequenza incontriamo nei nostri ambienti, anche negli 
interni, sono però le operaie, dall’aspetto inconfondibile: testa grande e liberamente 
mobile, con lunghe antenne genicolate e apparato boccale masticatore dotato di 
robuste mandibole; torace piccolo, con zampe lunghe e sottili atte alla corsa; 
addome ovoidale globoso, collegato al torace per mezzo di un peduncolo formato da 
uno (pezìolo) o due (pezìolo e postpezìolo) segmenti addominali molto piccoli, di 
aspetto nodoso o a scaglia. La lunghezza delle operaie nelle più comuni specie 
nostrane dell’ambiente antropico e urbano è inferiore al centimetro o al massimo lo 
supera di poco, ad esempio nel genere Camponotus, le grosse formiche del legno 
(fig. 1). Il colore del corpo è piuttosto omogeneo, a seconda delle specie va dal 
giallognolo al ferrugineo (“formiche rosse”), al bruno chiaro o scuro, al nero, per lo 
più senza variazioni di colore da una regione all’altra del corpo (una comune 
eccezione è la formica Cremastogaster scutellaris, nera lucente con testa rossastra, 
nidificante soprattutto nel legno degli alberi, ma  talora anche nei muri, e diffusa 
anche nell’ambiente antropico).
 Operaia del genere Camponotus su infiorescenza di edera

Posizione sistematica e organizzazione sociale 


Le formiche appartengono alla famiglia dei Formicidi, un raggruppamento sistematico 
di Imenotteri Aculeati che comprende nel mondo circa 10.000 specie dall’aspetto 
piuttosto omogeneo e di straordinaria importanza per gli equilibri naturali. Una parte 
delle specie sono prive di aculeo, che è regredito, ma possiedono in ogni caso 
ghiandole velenifere e possono spruzzare il veleno
 (invece che inocularlo), se 
molestate, anche sulla nostra cute, causando irritazioni di varia entità. Le formiche 
sono anche dotate di robuste mandibole e sanno difendersi pure mordendo. 
Una caratteristica biologica fondamentale è quella  di essere insetti sociali. Le 
formiche vivono in comunità organizzate di molti individui, dette colonie. Le società 
delle formiche hanno durata pluriennale, con una certa sospensione invernale (alle 
nostre latitudini) dell’attività. I nidi sono variamente ubicati: nel terreno, nei muri, 
sotto pietre, nel legno ecc.


Gli individui della colonia sono suddivisi in due caste: casta fertile e casta sterile. La 
casta sterile è costituita dalle “operaie” e dai “soldati” (questi ultimi sono individui 
con testa molto grande e mandibole molto robuste),  tutte femmine non atte alla riproduzione e generalmente molto o estremamente numerose: ad esse competono 
le varie attività necessarie al mantenimento, al sostentamento, alla difesa e 
all’ampliamento della colonia, esclusa la riproduzione. Alla casta fertile, costituita dai 
cosiddetti “reali”, competono invece le mansioni riproduttive: la riproduzione è 
compito dei maschi (che non hanno altre funzioni se non quella di accoppiarsi, e 
dopo l’accoppiamento muoiono) e delle femmine fertili, le “regine”. Di solito la 
fecondazione avviene durante la sciamatura, nel cosiddetto “volo nuziale”; la 
femmina fecondata fonderà una nuova colonia o sarà  adottata da operaie della 
colonia di partenza.  
Come tutti gli insetti sociali, le formiche di una colonia comunicano tra di loro anche 
mediante l’emissione di sostanze odorose e generalmente volatili, i feromoni, che 
inducono in altri individui della colonia risposte  fisiologiche o comportamentali 
prevedibili, stereotipate. Nelle formiche hanno importanza, tra gli altri, i feromoni 
traccia, poco volatili, che le operaie emettono ad esempio man mano che compiono 
l’itinerario dal nido a una fonte alimentare, marcando la superficie percorsa e 
permettendo così ad altre operaie di raggiungere agevolmente, seguendo la traccia, 
la fonte alimentare individuata, e di ritornare poi al formicaio.

LE FORMICHE 


Le formiche sono tra gli insetti più noti, diffusi e numerosi in natura. Alcune specie 
sono molto comuni anche negli ambienti urbani, sicché la loro frequente presenza 
desta attenzione e può causare un certo fastidio qualora siano interessati dal viavai 
di tali insetti anche gli interni delle nostre abitazioni.


Entrano alla ricerca di cibo, 
rappresentato soprattutto da sostanze dolci, e in tal modo percorrono pavimenti, 
lavandini, pareti anche piastrellate e invadono credenze e dispense raggiungendo i 
substrati alimentari in cui riescono a intrufolarsi: contaminano lo zucchero, affogano 
in matrici alimentari liquide o fluide non ermeticamente sigillate. La loro dannosità è 
la contaminazione molto più che la sottrazione di alimento. Il nido può essere ubicato 
nell’ambiente domestico stesso, ad esempio nel legno di un trave, nell’intercapedine 
coibentata di un muro o di un soffitto, in una centralina elettrica, ecc., determinando 
ulteriori difficoltà nelle strategie da adottare per eliminarne la presenza.  
Le note seguenti aiutano a conoscere meglio le formiche che vivono a contatto con 
l’uomo e forniscono suggerimenti per una razionale – anche se spesso non facile – 
prevenzione e difesa.

La Formica




Le formiche sono insetti comuni, ma presentano alcune caratteristiche uniche. Le specie conosciute di formica in tutto il mondo sono più di 10 mila. Sono diffuse soprattutto nelle foreste tropicali: in alcune zone costituiscono addirittura la metà di tutti gli insetti presenti. Le formiche appaiono molto simili alle termiti, e proprio per questo le due specie sono spesso confuse (soprattutto da proprietari di casa irritati). A differenza delle termiti, tuttavia, tra l'addome e il torace questi animali presentano una "vita" stretta. Hanno inoltre una grossa testa, antenne piegate a gomito e mascelle potenti.

Le formiche sono insetti appartenenti all'ordine degli imenotteri, che comprende anche vespe e api, e sono fortemente sociali: vivono di solito in comunità strutturate in nidi situati sottoterra, in cumuli a livello del suolo o negli alberi. Le formiche carpentiere (Camponotus) nidificano nel legno e possono avere effetti distruttivi sulle costruzioni edilizie. Alcune specie, come le formiche guerriere, fanno eccezione poiché non hanno dimore permanenti. Le comunità di formiche sono guidate da una o più regine, che hanno il compito di deporre migliaia di uova in modo da assicurare la sopravvivenza della colonia. Le formiche operaie (le più note all’uomo) sono femmine senza ali che non si riproducono, bensì vanno in cerca di cibo, si prendono cura della prole della regina, svolgono lavori sul nido, proteggono la comunità e assolvono a molte altre funzioni.

I maschi hanno spesso un unico compito: accoppiarsi con la regina. Dopo averlo eseguito possono anche morire. Le formiche comunicano e collaborano tra loro usando sostanze chimiche in grado di mettere in allerta gli altri individui in caso di pericolo o condurli verso una promettente risorsa di cibo. Generalmente si cibano di nettare, semi, funghi o insetti. Alcune specie, tuttavia, hanno una dieta più inconsueta. Le formiche guerriere possono predare rettili, uccelli e persino piccoli mammiferi. Quelle di una specie amazzonica (Allomerus decemarticulatus) collaborano alla costruzione di grandi trappole intrecciando fibre vegetali sulle quali lasciano numerosi buchi. Quando un insetto si posa sopra una di esse, centinaia di formiche nascoste all’interno della trappola lo afferrano per le mascelle attraverso le sue aperture.

giovedì, maggio 17, 2012

Disponibile una bellissima colonia di Messor capitatus con 200+ operaie circa,grossa covata con un centinaio di uova+larve+pupe.


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martedì, maggio 08, 2012

Finalmente disponibili regine di Messor capitatus con covata.


SCHEDA

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Disponibile in vendita nido in gasbeton verticale che può ospitare una colonia di 5000+ formiche,il nido è predisposto con attacco per futura area di foraggiamento per la colonia ospitata.


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