mercoledì, agosto 01, 2012



Le formiche sono apparse sulla terra circa 150 milioni di anni fa. Oggi ne esistono 12 mila specie diverse: da quelle lunghe 2 mm a quelle che superano il centimetro. Questi piccoli animaletti così tanto diffusi costituiscono il 50 % di tutti gli insetti. Sembra assurdo, ma è così.

La caratteristica più importante che rende questi imenotteri così interessanti è la loro struttura sociale. Sono organizzate in questo modo:
le regine (femmine fertili)
i maschi
le operaie (femmine sterili)

Di regola, per riconoscere i diversi “status” delle formiche basta prestare attenzione alle dimensioni dell’insetto. Le regine sono infatti più grandi delle operaie seppure esse sono più robuste. I maschi non possiedono ali e hanno occhi molto sviluppati.

Considerando che esistono più di 12.000 specie diverse tutto sommato questi insetti non si differiscono poi molto. Solo le dimensioni variano molto: una regina può arrivare a misurare anche 6 centimetri (la specie a cui mi riferisco è la Dorylus wilverthi).

Le formiche hanno sei zampe e sono provviste di antenne; il colore più comune è il nero, seppure ve ne siano molte colorazioni. Ci sono formiche rosse, arancioni , gialle e verdi.

Il loro apparato digerente è costituito da due sacchi: l’ingluvie e il ventriglio.

Questo imenottero possiede un olfatto molto sviluppato, grazie alle sue antenne. Mentre lo stesso non si può dire della vista dell’animale.

Ciò che molti non sanno è che per difendersi, le formiche secernono dalle ghiandole anali una sostanza odorifera ripugnante, la iridomirmecina.

Anche le formiche emettono dei deboli suoni; gli studiosi pensano per comunicare tra loro.

Come tutti gli imenotteri eusociali (organizzati), determinano il loro sesso attraverso un meccanismo chiamato aplodiploidia. Le femmine si sviluppano da uova fecondate, mentre i maschi da uova non fecondate. Le uova delle formiche non sono protette da involucri e le larve vengono nutrite dalle operai che rigurgitano il cibo per poterle alimentare.



La cura delle piccole formichine è l’attività più importante del formicaio.

Mentre le operaie possono vivere dai cinque ai dieci anni le regine possono vivere anche il doppio. I maschi, invece, muoiono dopo l’accoppiamento.

Una curiosità: Le operaie, pur essendo sterili, possono deporre delle uova, che però servivano per nutrire le larve.

(continua…)

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